Pecorino di Fossa
Dla tevla en s'elza mai se la boca la n'ha de furmaj
(Dalla tavola non ci si alza mai se la bocca non sa da formaggio - proverbio romagnolo)
Cari amici questa volta il vostro topino Gulliver vi porta in Romagna ed in particolare nell'entroterra riminese dove dolcissime e verdi colline scendono fino alla costa Adriatica. Nel corso dei secoli a causa dell'azione erosiva dei fiumi romagnoli si sono formate alla pendici di queste colline argillose delle fosse tufacee o "nevai" secondo il dialetto locale. In queste zone viene prodotto e lavorato il Pecorino di Fossa Romagnolo.
La leggenda sostiene che tale leccornia sia nata nell'alto medioevo quando gli allevatori locali per nascondere il formaggio fresco dall'assalto dei predoni saraceni utilizzavano queste fosse per nascondere il loro prezioso prodotto. Una volta passato il pericolo; gli allevatori hanno dissepolto queste forme accorgendosi della trasformazione del formaggio dovuta ad un processo di fermentazione completamente naturale.
Questa meraviglia è frutto di una duplice fermentazione. Nella prima fermentazione di carattere aerobico vengono messe per ogni sacco di cotone circa 15 forme per poi venir interrate in queste fosse a partire dai primi di Luglio fino alla festa di Santa Caterina.